Con 50 anni di storia alle spalle, il CST è uno dei centri sportivi più importanti della Svizzera. Nel 2012, quando ha deciso di ampliare la sua offerta con una infrastruttura indoor, si è rivolto all'esperienza e alle soluzioni Mondo.
Il Centro Sportivo Nazionale della Gioventù di Tenero (CST) è una struttura di altissimo livello dedicata ai giovani sportivi. “Il nostro target sono giovani tra i 10 e i 20 anni. All'interno di questa fascia di età ci sono anche quei ragazzi che hanno in mente lo sport d'élite, che vogliono prepararsi per l'alto livello, per uno sport di prestazione, sognando di partecipare alle Olimpiadi o a gare internazionali”, spiega Bixio Caprara, direttore del CST. Con oltre quaranta sport praticabili al suo interno, il centro è spesso utilizzato anche da atleti e squadre nazionali che possono allenarsi in condizioni perfette. “Al Centro Sportivo Nazionale della Gioventù di Tenero ci sono soprattutto giovani, che vengono con le scuole, per partecipare a settimane sportive polisportive organizzate nel contesto della formazione scolastica. Oppure, durante le vacanze scolastiche, vengono società o federazioni sportive, sul piano cantonale e nazionale”, conferma Caprara. Sempre pronto a migliorarsi, nel 2012 il CST ha deciso di ampliare la sua offerta dotandosi di una infrastruttura per la pratica dello sport indoor.
“C'era l'esigenza di un impianto indoor. Il CST è stato da sempre un luogo prevalentemente estivo, ma grazie alla nuova infrastruttura verrà frequentato sempre di più anche in inverno”, commenta Caprara. Il luogo scelto per l'ampliamento si trova nella zona industriale del comune di Gordola, a pochi minuti dal Centro Sportivo Nazionale della Gioventù di Tenero. All'interno degli stabili Regazzi, si è deciso di convertire un locale di 2500 mq, collocato al primo piano, in un'infrastruttura per l'atletica leggera. “Si è intervenuti su una struttura industriale che si è svuotata a causa della riduzione dell'attività lavorativa. Si tratta quindi di una riconversione di un luogo che non è nato con lo scopo di ospitare attività sportive”, commenta Roberto Franz, responsabile settore piste di Mondo.
Trattandosi di una struttura che non è nata per praticare sport e trovandosi al primo piano di uno stabile, il progetto per la riconversione ha richiesto un'attenzione particolare, soprattutto nella posa della pavimentazione sportiva scelta per coprire il pavimento originario della sala.
“Il nostro suggerimento è stato quello di non incollare la pavimentazione sportiva direttamente sul pavimento esistente. I capannoni industriali, infatti, hanno dei giunti di dilatazione strutturali che possono muoversi. Se avessimo deciso di incollare direttamente sul pavimento, avremmo potuto produrre delle conseguenze sull'impianto, qualora la struttura si fosse mossa o assestata”, spiega Roberto Franz. La scelta di Mondo, approvata dal CST, è stata quella di posare il pavimento in gomma su una lamina stabilizzate. “Abbiamo utilizzato un pavimento in gomma sportiva Mondotrack, la stessa che utilizziamo a partire dalle Olimpiadi di Pechino del 2008. Come soluzione tecnica, invece di incollare il materiale direttamente al massetto, cosa non possibile date le condizioni esistenti, abbiamo realizzato una soluzione autoposante, accoppiando una lamina stabilizzante Everlay Mondo che permette di adattarsi all'esistente, senza interventi troppo invasivi sulla struttura”, aggiunge Igor Papini, Area Manager di Mondo.
La pavimentazione sportiva, quindi, è stata incollata alla lamina stabilizzante Everlay, a sua volta posata sulla soletta di cemento, andando così a realizzare un tappeto su misura disteso sul massetto. “Everlay è una lamina di fibra di vetro e materiale vinilico che ha la funzione di stabilizzare il pavimento di finitura che viene applicato sopra. Il prodotto, il cui formato teli è di 2 metri di lunghezza, viene posato sulla superficie, precedentemente preparata per essere perfettamente planare e liscia. Successivamente viene posata la gomma che, attraverso un collante poliuretanico bicomponente, viene incollata e accoppiata all'Everlay, così da realizzare una sorta di tappeto su misura. In questo modo si ottiene una pavimentazione che, pur avendo la stabilità di un pavimento incollato al massetto, è però flottante”, spiega Igor Papini. Questo procedimento fa sì che la pavimentazione in gomma sia anche facilmente removibile. “Se, dopo 10 o 15 anni, si volesse per esempio ripristinare il locale a uso industriale, il pavimento potrà essere inciso, arrotolato e spostato, senza dover demolire il massetto”, aggiunge Papini.
Grazie alla soluzione Mondo, quello che prima era un padiglione, ora è una moderna palestra per la pratica indoor dell'atletica leggera. Al sui interno si trovano una pista di 80 m a sei corsie, una pedana per il salto in lungo e triplo, materassi e attrezzature per il salto in alto e con l'asta. Inoltre, la nuova infrastruttura permette l'allenamento durante l'inverno per gli sport di lancio, grazie a due aree con pedana dedicate al lancio del peso, del disco e del martello. “Un punto di grande eccellenza di questa struttura, infatti, è che d'inverno si possono effettuare gli allenamenti di discipline che normalmente si fanno all'aperto: peso, disco e martello. Per permetterlo è stata creata una zona apposita protetta da delle reti”, commenta Franz. C'è anche un'area per il golf, anch'essa con rete di protezione, pensata per i principianti che vogliono allenarsi nello swing. La struttura si completa con quattro spogliatoi e un'aula di teoria. Una struttura di primo livello, quindi, che ospiterà campi di allenamento nazionali di Swiss Athletics e sarà utilizzato anche dalla Federazione ticinese di atletica leggera (FTAL).
Per la pedana del salto in lungo e triplo è stata scelta una soluzione utilizzata all'interno di molti palazzetti dello sport. “La pedana del lungo e del triplo di solito è provvista di una buca scavata nel terreno. In questo caso, avendo noi a che fare con una soletta, e trovandoci al primo piano, abbiamo deciso di realizzare una struttura metallica, una gabbia di contenimento per la sabbia, rialzata rispetto al massetto. La pedana installata è in grado di sollevarsi di 30/40 cm, permettendo l'attività sportiva senza che ci sia stato bisogno di creare una buca per la sabbia”, ricorda Papini. La pedana rialzata offre un altro vantaggio, la possibilità di spostarla facilmente in altri luoghi. “La particolarità della pedana del salto in lungo e triplo rialzata, senza fossa incassata nel pavimento, ma con una fossa sopraelevata, ha permesso di creare un impianto che può essere spostato in altri luoghi. Poco dopo la sua installazione, infatti, l'abbiamo spostata a Mendrisio per un meeting di salto in lungo che si è tenuto nella piazza di un centro commerciale” ricorda Caprara. Una soluzione diversa, invece, è stata scelta per la pedana del salto con l'asta. “È stato importante scegliere la corretta posa della cassetta di imbucata dell'asta, che è stata posizionata in un particolare punto di sezione della trave traversale del piano, per poterla andare a murare a filo terreno e non dover creare anche in questo caso una pedana rialzata”, ricorda Franz.