È stato un mondiale mirabolante quello di Pechino. Merito di una pista all’altezza, di pedane elastiche e di atleti che hanno dato il massimo nell’appuntamento dell’anno. Nelle 47 competizioni in programma sono stati battuti un record del mondo, cinque primati dei campionati, 12 record continentali e 91 primati nazionali. In più sono state messe a segno 17 migliori prestazioni mondiali stagionali. Numeri che testimoniano il successo, avvalorato anche dalla grandezza di alcuni personaggi.
L’impresa della rassegna? Il primato mondiale dell’americano Ashton Eaton nel decathlon. L’Ercole dell’atletica ha chiuso le sue dieci fatiche con 9045 punti. Fenomenale il suo tempo sui 400: 45”00, qualcosa di mai visto prima durante una gara di decathlon.
Nel mezzofondo prolungato è brillata la stella del britannico Mo Farah, capace ancora una volta di vincere 5.000 e 10.000. Eccezionale anche il keniano Asbel Kiprop, al terzo oro di fila nei 1500: un successo ancora più importante perché ha consentito al Kenia di vincere per la prima volta nella storia iridata il medagliere. Il Paese degli altipiani non ha brillato solo nel mezzofondo, ma si è preso l’oro pure nei 400 ostacoli con Nicholas Bett e nel giavellotto con Julius Yego.
Nel mondiale che ha bocciato severamente l’Italia (zero medaglie) e rimandato gli Stati Uniti (solo terzi nel medagliere con 6 ori, 6 argenti e 6 bronzi) ha vissuto di grandi duelli nei concorsi, buona parte risoltisi solo all’ultima prova. Su tutti da segnalare il 18.21 dello yankee Christian Taylor nel triplo, a soli 8 centimetri dal primato di Jonathan Edwards.
La finale più spettacolare è stata quella dei 400 maschili, con tre uomini sotto i 44” netti: roba mai vista. La Mondotrack ha messo le ali ai piedi del sudafricano Wayde Van Niekerk, primo in 43”48 (quarto uomo di sempre al mondo), ma ha spinto anche l’americano LaShawn Merritt (argento a 43”65) e il grenadino Kirani James, bronzo con 43”78.
In campo femminile è sorta una stella: l’olandese Dafne Schippers ha vinto i 200 col nuovo record europeo a 21”63 (terza donna di sempre) ed è stata argento nei 100 alle spalle della giamaicana Shelly Ann Fraser-Pryce, la Bolt in gonnella. Il prossimo anno a Rio – su una velocissima Mondotrack di nuova generazione – ci sarà un grande duello tra Schippers e Felix, che a Pechino ha corso solo i 400, dominandoli in 49”26.
Il Nido chiude i battenti, ma l’eco delle imprese mondiali resterà a lungo. Almeno fino all’agosto del 2017, quando la prossima edizione della rassegna iridata andrà in scena a Londra.