Gli atleti non soffrono la pioggia e il vento, il pubblico è attaccato ai propri beniamini, il programma scorre veloce con cinque gare in contemporanea sull’anello e sulle quattro pedane. Si è corso, saltato e lanciato alla grande alla Ergo Arena, dove sulla pista sopraelevata smontabile Modultrack, con superficie Sportflex Super X di colore blu, gli atleti hanno ottenuto eccellenti prestazioni. In campo maschile il protagonista assoluto è stato lo statunitense Ashton Eaton, che ha vinto l’eptathlon con 6632 punti, fallendo per soli 13 punti il primato mondiale. Dopo sei prove il ventiseienne dell’Oregon aveva 9 punti di vantaggio, ma nei 1000 conclusivi la stanchezza si è fatta sentire durante l’ultimo giro, così il primato è sfumato per poco più di un secondo. Tra le donne la regina della rassegna polacca è stata la giamaicana Shelly Ann Fraser che ha dominato i 60 in 6”98, settima donna più veloce di sempre, a soli 6 centesimi dal mondiale di Irina Privalova. La parrucchiera di Kingston – al primo mondiale indoor – ha battuto l’ivoriana Murielle Ahourè (7”01) e l’americana Tianna Madison (7”06), ora diventata la signora Bartoletta. La Fraser è l’imperatrice indiscussa della velocità, detenendo anche i titoli iridati all’aperto di 100 e 200 nonché quello olimpico dei 100. Gli Stati Uniti sono stati i mattatori del week-end, raccogliendo 8 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Nell’ultima giornata è caduto anche l’unico primato mondiale, grazie agli americani Clemons, Verburg, Butler e Smith che hanno vinto la 4x400 in 3’02”13, sette decimi meglio del tempo del quartetto a stelle e strisce ai Mondiali di Maebashi 1999. A 39 anni Bernard Lagat ha fallito il poker d’oro, accontentandosi dell’argento alle spalle del keniano Ndiku nei 3000: l’americano è comunque diventato il più anziano a salire sul podio nella storia della manifestazione.