Una struttura immensa a forma di ventaglio per richiamare le tradizioni della Cina. Un progetto architettonico all’avanguardia studiato all’insegna dell’ecologia e dello sport. Qui al National Indoor Stadium di Pechino la pallamano delle Olimpiadi 2008 ha fatto spettacolo.
È un grande ventaglio tradizionale cinese quello che i progettisti dello studio tedesco Glöckner Architekten GmbH avevano in mente mentre studiavano il design del nuovo National Indoor Stadium di Pechino. Ed è proprio quello che ci si trova davanti agli occhi quando dalla zona sud dell’Olympic Green ci si dirige verso questa immensa struttura. Il ventaglio per la cultura cinese è un simbolo, un oggetto in grado di fornire a chi si ha di fronte un preciso dettaglio della propria condizione sociale, in passato il ventaglio indicava, infatti, il proprio rango. Ma abbiamo a che fare anche con un incredibile oggetto d’arte e lo testimoniano i tanti artisti cinesi del passato che hanno dipinto paesaggi e scene memorabili sulla sua esile superficie. Visto in quest’ottica il National Indoor Stadium fa esattamente la stessa cosa: come un ventaglio esprime subito il rango della Cina a chiunque si trovi al suo cospetto. Ma poi si trasforma in arte grazie a soluzioni innovative di design degne di grande attenzione. Il National Indoor Stadium non è solo un luogo dedicato alle gare sportive, è un segnale forte e chiaro dell'odierna cultura cinese.
Lo stadio è composto da una struttura principale, da un'annessa palestra di riscaldamento e da altre attrezzature esterne. L'arena principale e la piccola galleria della hall adiacente sono incorporate sotto la stessa copertura di travi in acciaio, mentre un'onda movimentata si stende leggera sugli elementi funzionali. L’importanza di questa struttura non è però puramente estetica. Il progetto ha dovuto tenere conto di scelte ben precise in grado di sposarsi alla perfezione con uno dei concetti più importanti messi in campo dalla commissione organizzatrice delle Olimpiadi 2008, ovvero quello di “Olimpiadi Verdi”. Il rispetto per l’ambiente, il basso consumo di energia e l’uso di materiali ecologici sono stati dei cardini su cui ruotano tantissime soluzioni che stanno alla base di questa struttura e di tutte quelle che la circondano. Il rivestimento murario che ricopre la struttura principale, per esempio, è costituito da vetro a bassa emissione che assicura isolamento e potenziamento dell'efficienza energetica, riducendo la dispersione di calore e fungendo sia da filtro dei raggi UVA sia da isolante acustico. Sotto la superficie del rivestimento in vetro è stato posizionato, inoltre, un sistema fotovoltaico capace di produrre tutta l'energia necessaria per illuminare lo stadio durante il giorno. Se non bastasse, la costruzione sfrutta poi un impianto di riscaldamento con pompe ad acqua ed è dotato di un sistema per la raccolta dell'acqua piovana, sistemato sul tetto.
La ricerca dei materiali e il rispetto delle richieste effettuate dalla commissione organizzatrice si rispecchiano sia all’esterno sia all’interno della struttura. Anche qui la scelta di ogni particolare è stata accurata e nulla è stato lasciato al caso. Anche la selezione delle attrezzature e degli impianti riflette la filosofia di “Olimpiadi Verdi” e il materiale che meglio è riuscito a soddisfare queste richieste è stato Mondoflex II, un prodotto realizzato con materiali atossici ed ecologicamente sicuri in ogni fase della lavorazione: dalla produzione all'immagazzinamento, dall'installazione all'uso. I risultati ottenuti hanno premiato questa scelta tanto che al termine dei Giochi, lo stesso Manfred Prause, Dirigente tecnico internazionale durante I Giochi Olimpici di Pechino e Membro della Playing Rules and Referees Commission della IHF, ha dichiarato: “Questa pavimentazione è stata in grado di dimostrare la propria elevata qualità durante tutto il corso delle Olimpiadi”.
Il materiale che ha ricoperto la pavimentazione dello Stadio Nazionale Indoor di Pechino non risponde però solo a criteri di eco-sostenibilità. Sicurezza, questa è una parola chiave da tenere sempre in altissima considerazione quando si progetta una pavimentazione sportiva. Durante le competizioni o gli allenamenti l’atleta corre per diversi chilometri sul campo. Salti, spostamenti laterali e corse su una superficie non idonea possono causare traumi e lesioni. Per aiutare a prevenire questo tipo di incidenti una superficie sportiva deve offrire un buon assorbimento agli urti e un appropriato coefficiente di attrito. E anche in questo caso le richieste sono state mantenute alla grande. “Grazie a uno speciale processo di vulcanizzazione sviluppato dalla Mondo e all'ottimo ritorno di energia offerto dalla pavimentazione – continua Manfred Prause – dobbiamo prendere atto del fatto che non si sono verificati infortuni gravi durante tutti gli 84 incontri”. Ovviamente risultati di questo tipo non sono scontati. Alla base di un materiale con caratteristiche simili c’è un processo di ricerca e sviluppo lungo e meticoloso. La salute e la sicurezza degli atleti non possono assolutamente essere lasciate al caso.
“Anche il colore della pavimentazione e il design in genere hanno fatto un'ottima impressione. – Riprende Prause - A prescindere dagli sforzi logistici che il comitato olimpico doveva fare, era fondamentale che la pavimentazione potesse essere facilmente rimossa e installata nel passaggio dall'Olympic Sport Gymnasium al National Indoor Stadium in poche ore.” E anche questo bersaglio è stato centrato.