Il 22° Meeting Internazionale di Lignano
A fine luglio si è concluso il tanto atteso Meeting Internazionale Atletica Leggera Sport Solidarietà che ha visto Lignano Sabbiadoro al centro dell’attenzione di tutti gli appassionati di atletica. Tanti i personaggi che hanno calpestato il suolo friulano in nome dello sport e fra loro grandi nomi del calibro di Asafa Powell e Oscar Pistorius.
Una regione per lo sport
È stato proprio Oscar Pistorius a far parlare di sé tutte le maggiori testate sportive internazionali. L’atleta sudafricano con i suoi 45"07 sui 400m si è conquistato, infatti, l’accesso ai Mondiali di Daegu e alle Olimpiadi 2012 di Londra. Un traguardo formidabile, raggiunto solo grazie ai grandi sacrifici affrontati durante un lungo percorso di preparazione atletica. Che poi questo importante record personale sia stato ottenuto in terra friulana non è un caso e fa onore a quanti hanno lavorato per fare di questa regione un’area rinomata per l’elevata qualità delle proprie strutture atletiche. La pista firmata Mondo su cui Pistorius ha corso lo ha certamente messo a proprio agio, ma qui l’atleta ha trovato anche un clima che lui stesso ha definito “ideale per correre”.
Nuova Atletica dal Friuli
Giorgio Dannisi, di Nuova Atletica dal Friuli, l’associazione organizzatrice del Meeting, ci ha raccontato che Pistorius non è l’unico atleta ad aver scelto questa regione come luogo preferito d’allenamento. “Il primo ad arrivare qui fu Powell nel 2002 – ci ha raccontato. - All’epoca non lo conosceva nessuno, ma poi è tornato e insieme a lui tanti altri atleti. I giamaicani qui ormai sono di casa, ma stanno arrivando anche gli americani. Qui si trovano bene perché hanno trovato un ambiente speciale fatto di gente appassionata e strutture di grande livello. Quando nel 2006 qualcuno di questi atleti decise che valeva la pena fermarsi un po’ di più perché l’ambiente gli era piaciuto, ci chiesero di cercare per loro un alloggio e ci andò benissimo. Trovammo subito il posto giusto. È l’albergo “Fra i pini” il cui proprietario (Vaccari) è una persona incredibile, gli atleti lo chiamano “papy”. Per tre mesi questi ragazzi stanno lì e si sentono in famiglia. E pensare che tutto questo è nato da un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1974. Ne è passato di tempo e i traguardi raggiunti sono sotto gli occhi di tutti".
La Città dello Sport e del Benstare
Subito dopo la gara, Pistorius ha lasciato Lignano per spostarsi a pochi chilometri di distanza e precisamente presso il centro sportivo di Gemona. È qui che siamo andati per fare quattro chiacchiere con Paolo Bulian di B-Trend, l’azienda che ha seguito la realizzazione del Centro Sportivo scelto dal campione. Gli abbiamo chiesto come nasce una realtà di questa portata. “Il centro – risponde Bulian - nasce dall’iniziativa del sindaco Paolo Urbani coadiuvato dal project manager Enzo Cainero, con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia nella persona di Elio De Anna, Assessore Regionale allo Sport”. Un impianto sportivo come questo si colloca all’interno di un progetto ben più ampio chiamato “Gemona, La Città dello Sport e del Benstare” che ha visto la stretta collaborazione di Regione, Comune, ma anche Università di Udine e dell’intervento di tecnici specializzati nella realizzazione di impianti sportivi di alto livello. “Inizialmente – racconta Bulian - Mondo ha realizzato la pista di atletica leggera mentre B-Trend ha costruito l’attigua pista rettilinea di allenamento con le relative attrezzature (sempre di produzione Mondo): gabbia lanci, salto con l’asta, ostacoli. È importante notare che il rettilineo è totalmente coperto. Permette, quindi, di allenarsi anche in condizioni di tempo sfavorevole. Per realizzare la pista sono stati necessari 120 giorni lavorativi. Un impegno notevole che ha portato al grande risultato di avere qui Oscar Pistorius, oltre ad altri grandi atleti sudafricani, impegnato per i propri allenamenti a Gemona, già dall’inizio di luglio”.
A tu per tu col campione
Mentre chiacchieriamo con Paolo Bulian, ci raggiunge il nostro idolo, Oscar Pistorius in persona. Incontrarlo in questi giorni, con tutta la stampa che gli sta addosso per fargli domande sulla sua qualificazione a Londra 2012, è stata una vera impresa. Nonostante questo, lo vediamo molto tranquillo e a proprio agio. Ci stringe la mano e sorride, ci vuole poco a rompere il ghiaccio. Dopo i soliti convenevoli passiamo subito alle domande.
SM: Oscar, perché hai scelto Gemona per i tuoi allenamenti?
OP: Perché è un luogo fantastico per allenarsi. Ci sono tutte le attrezzature e tutto ciò di cui ho bisogno. Le piste sono perfette per correre e cercare di diventare sempre più veloce. Inoltre questo è un posto magnifico. La cittadina è tranquilla e le persone sono molto gentili con me perché sanno che sono venuto qui per allenarmi e migliorarmi. Qui tutti amano lo sport e la corsa. Mi trovo davvero bene.
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SM: Quali sono, secondo te, i vantaggi di questa pista?
OP: Penso che i vantaggi più importanti siano legati alla superficie della pista e alla tecnologia con la quale è stata realizzata. Soprattutto in caso di pioggia, l’acqua viene fatta defluire senza creare pozzanghere e difficoltà per chi corre. Si tratta di un vantaggio importante perché permette di allenarti con tutte le condizioni climatiche. Anche la risposta della superficie è ottima. Altre piste su cui mi sono allenato sono molto più dure e rigide, mentre con questa correre è un piacere. Penso che per allenarsi questo sia proprio il luogo migliore.
SM: Quanto tempo rimarrai ancora in Italia per i tuoi allenamenti?
OP: Sono qui già dalla fine di maggio e credo di fermarmi, probabilmente, per un’altra settimana. Poi tornerò in Sudafrica per prendermi cura della mia famiglia e dei miei cani. Più avanti tornerò per un’altra settimana prima di arrivare al World Championship di San Diego e poi, forse, ancora per due settimane. Farò avanti e indietro più volte nei prossimi due mesi.
SM: Eri già stato in Italia?
OP: Sì. Sono già stato più volte in Italia. È un paese ricco di piste di atletica. Siccome in Sudafrica durante l’estate è molto difficoltoso correre, preferisco venire in Europa e soprattutto in Italia che è una nazione centrale e piena di opportunità.
SM: Se dovessi lanciare un messaggio ai giovani, perché consiglieresti loro di dedicarsi all’atletica?
OP: È una domanda interessante perché mi permette di parlare di sport. Ogni sport, soprattutto quelli di squadra, ma in generale tutti, permette ai giovani di fare un’attività sana e profondamente coinvolgente. Guardare la televisione o giocare ai videogiochi, non consente di fare attività fisica e tenersi in forma. Lo sport insegna il rispetto, insegna a lavorare duramente e ti richiede un impegno completo e continuo. E poi, riesce a offrire soddisfazioni immense quando si realizzano gli obiettivi che ci si erano prefissi. Lo sport insegna ai ragazzi anche il senso dello stare insieme. Io credo che sia importante anche per i genitori vedere i figli che stanno all’aria aperta, che escono sotto il sole e magari corrono portando fuori il cane. Lo sport è salute per tutto il corpo.
SM: Puoi raccontarci una tua giornata tipo?
OP: La mia giornata tipo è piuttosto noiosa! (Ride) Mi alzo quando vorrei ancora dormire, verso le otto di mattina, e poi mi preparo per le mie due sessioni quotidiane di allenamento. In base al tempo, decido come gestire gli allenamenti e se riesco a fare entrambe le sessioni, solo una oppure se non posso proprio scendere in pista. Correre è uno sport che non richiede molto tempo per gli allenamenti, se paragonato ad altre discipline che occupano chi le pratica per 6 o 7 ore al giorno. Qui bastano circa 3 ore al giorno perché si tratta di un allenamento molto intenso. Quando sono in Sudafrica corro al massimo per due o tre ore. Molto importante è l’alimentazione. Devo mangiare in relazione a quanto corro. Molta verdura e frutta, carne bianca o di pollo o pesce. Purtroppo non posso mangiare pasta. È terribile! Posso prendere qualche carboidrato solo se abbiamo delle sessioni di allenamento molto lunghe o se lavoriamo sulla distanza.
SM: Come ti senti adesso che sei riuscito a ottenere la qualificazione per Londra 2012?
OP: Magnificamente! È una soddisfazione immensa arrivata alla fine di un lungo percorso di lavoro e di impegno costellato anche da una lunga serie di prese di posizione da parte dei media. Alcune a favore, altre contrarie. È una fantastica opportunità, ma è anche una grande sfida. Sono veramente felice di aver corso a Lignano in maniera tale da essermi meritato la qualificazione. Sono riuscito ad arrivare a 45’’07 e si tratta di uno dei miei tempi migliori. A Lignano, tutto è andato bene. So che adesso mi aspetta un lavoro ancora più duro e che non posso rilassarmi dopo aver ottenuto questo successo perché mi attende un traguardo importantissimo. Grandi aspettative, ma ancora maggior impegno e lavoro!
Subito dopo la nostra intervista Oscar Pistorius ha partecipato ai mondiali di Daegu 2011 chiudendo all'ottavo posto la terza semifinale del giro di pista, con 46"19.